Frammenti di Rock


  • Nulla è perché sia (29/04/2003).

  • Nutro il massimo rispetto per le cose che funzionano (2011).

  • La Fisica non è democratica (2007).

  • La vita è come un bordello: quella che ti piace è sempre occupata (estate 2008).

  • Conoscere attraverso le cause, agire per gli effetti (24/10/2011).

  • I can control my breath, but I cannot control my heart. (20/01/2012)

  • Ogni momento è unico. (15/03/2012)

  • Only fool men and wise men are happy. Is it the same? (19/07/2012)

  • Have fun every day! (07/04/2013)

domenica 22 gennaio 2012

Aedh Wishes for the Cloths of Heaven - William Butler Yeats

Had I the heavens’ embroidered cloths,
Enwrought with golden and silver light,
The blue and the dim and the dark cloths
Of night and light and the half light,
I would spread the cloths under your feet:
But I, being poor, have only my dreams;
I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dreams.

venerdì 6 gennaio 2012

Le sei corde - Federico Garcìa Lorca

La chitarra,
fa piangere i sogni.
Il singhiozzo delle anime
perdute,
sfugge dalla sua bocca
rotonda.
E come una tarantola
tesse una grande stella
per catturare sospiri,
a galla nella sua nera
cisterna di legno.

martedì 3 gennaio 2012

Biscotto della fortuna 2012

Non provare mai la profondità dell'acqua
con entrambi i piedi

Il trampolino

Il tuo atteggiamento mentale determina cosa ti troverai davanti: un trampolino di lancio o un ostacolo in cui inciampare. Ricorda, nessun uomo è davvero sconfitto, a meno che non smarrisca il coraggio.
[...] Non è quel che accade a essere un successo o un fallimento, ma ciò che esso fa al cuore di un uomo.
[...] quando il mezzo è corretto, raggiungere lo scopo alla fine è inevitabile.
[...] Quel che abitualmente pensi determina ciò che alla fine diverrai. Ricorda, il successo è un viaggo, non una destinazione.

Bruce Lee, lettera a Jhoon Goo Rhee

Reazione

Per concludere, ti avverto che la negatività molto spesso si avvicina lentamente a noi senza che ce ne accorgiamo. Ogni tanto fermare i pensieri aiuta (il chiacchiericcio delle preoccupazioni, delle aspettative eccetera nella tua mente), quindi, una volta ristorati, riprendere coraggiosamente il cammino.
Proprio come per mantenersi in buona salute a volte occorre prendere una medicina sgradevole, così per poter fare le cose che ci piacciono spesso bisogna fare qualcosa che non ci piace. Ricorda, amico mio, che non è tanto quello che ti succede ad avere importanza, quanto come reagisci agli eventi.
Hai ciò che ti serve, so che in un modo o nell'altro ne verrai fuori. E allora, dannato siluro, avanti, macchine a tutta forza! Ricorda il detto di quel cinese: "Le circostanze? Al diavolo, le creo io le circostanze!".

Bruce Lee, da una lettera a Jhoon Goo Rhee

Aspirazioni

Ricorda, amico mio, tutto va a coloro che mirano a ottenerlo. Avere basse aspirazioni è il peggior crimine che un uomo possa commettere. Uno non otterrà mai più di quello che pensa di poter ottenere. Hai ciò che prendi. Guardati indietro e vedi i tuoi progressi - dannato siluro, avanti, macchine a tutta forza!

Bruce Lee, da una lettera a Jhoon Goo Rhee del 4/3/1969

domenica 1 gennaio 2012

Il primo Gennaio - Eugenio Montale

So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non c'è se mai nessuno
l'ha veduto.
So che si può esistere
non vivendo,
con radici strappate da ogni vento
se anche non muove foglia e non un soffio increspa
l'acqua su cui s'affaccia il tuo salone.
So che non c'è magia
di filtro o d'infusione
che possano spiegare come di te s'azzuffino
dita e capelli, come il tuo riso esploda
nel suo ringraziamento
al minuscolo dio a cui ti affidi,
d'ora in ora diverso, e ne diffidi.
So che mai ti sei posta
il come - il dove - il perché,
pigramente indisposta
al disponibile,
distratta rassegnata al non importa,
al non so quando o quanto, assorta in un oscuro
germinale di larve e arborescenze.
So che quello che afferri,
oggetto o mano, penna o portacenere,
brucia e non so se n'accorge,
né te n'avvedi tu animale innocente
inconsapevole
di essere un perno e uno sfacelo, un'ombra
e una sostanza, un raggio che si oscura.
So che si può vivere
nel fuochetto di paglia dell'emulazione
senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato
da Chi volle tu fossi... e se ne pentì.
                                                         Ora
uscita sul terrazzo, annaffi i fiori, scuoti
lo scheletro dell'albero di Natale,
ti accompagna in sordina il mangianastri,
torni dentro, allo specchio ti dispiaci,
ti getti a terra, con lo straccio scrosti
dal pavimento le orme degl'intrusi.
Erano tanti e il più impresentabile
di tutti perché gli altri almeno parlano,
io, a bocca chiusa.


di Eugenio Montale