Frammenti di Rock


  • Nulla è perché sia (29/04/2003).

  • Nutro il massimo rispetto per le cose che funzionano (2011).

  • La Fisica non è democratica (2007).

  • La vita è come un bordello: quella che ti piace è sempre occupata (estate 2008).

  • Conoscere attraverso le cause, agire per gli effetti (24/10/2011).

  • I can control my breath, but I cannot control my heart. (20/01/2012)

  • Ogni momento è unico. (15/03/2012)

  • Only fool men and wise men are happy. Is it the same? (19/07/2012)

  • Have fun every day! (07/04/2013)

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mercoledì 1 maggio 2013

Do you also find some similarity between
milonga
(e.g. https://www.youtube.com/watch?v=1n2vkEbjcy8 ) and
semba
(e.g. https://www.youtube.com/watch?v=syW2nhW0CTA ), from which many dances (including
kizomba
(e.g. http://youtu.be/fN7p1zi7DpA )) were derived?

mercoledì 6 marzo 2013

Bacon and eggs (Ajahn Brahm)

What is the difference between involvement and commitment?
It's the same as the difference between bacon and eggs: in bacon and eggs, the pig is committed, the chicken is only involved.

venerdì 1 marzo 2013

Our Life is a Work of Art - Thich Nhat Hanh

[...] When we smile to ourselves, that smile is not diplomacy; it is the proof that we are ourselves, that we have full sovereignty over ourselves. Can we write a poem on stopping, aimlessness, or just being? Can we paint something about it? Everything we do is an act of poetry or a painting if we do it with mindfulness. Growing lettuce is poetry. Walking to the supermarket can be a painting.
When we do not trouble ourselves about whether or not something is a work of art, if we just act in each moment with composure and mindfulness, each minute of our life is a work of art. Even when we are not painting or writing, we are still creating. We are pregnant with beauty, joy, and peace, and we are making life more beautiful for many people. Sometimes it is better not to talk about art by using the word "art". If we just act with awareness and integrity, our art will flower, and we don't have to talk about it at all. When we know how to be peace, we find that art is a wonderful way to share our peacefulness. Artistic expression will take place in one way or another, but the being is essential. So we must go back to ourselves, and when we have joy and peace in ourselves, our creations of art will be quite natural, and they will serve the world in a positive way.

From Thich Nhat Hanh, Peace is every step

giovedì 1 dicembre 2011

Sulla selezione naturale (da Gregory Bateson)

Sia come sia, nei processi stocastici, tanto dell'evoluzione quanto del pensiero, il nuovo può essere tratto esclusivamente dal disordine del casuale. E per trarre il nuovo dal casuale, se e quando esso si manifesta, occorre un qualche meccanismo selettivo che dia conto della persistenza nel tempo della nuova idea. Deve vigere qualcosa di simile alla selezione naturale, in tutta la sua lapalissiana tautologia. Per persistere, il nuovo deve essere tale da durare più a lungo delle sue alternative. Ciò che dura più a lungo tra le increspature del casuale deve durare più a lungo di quelle increspature che non durano altrettanto a lungo. Ecco, in poche parole, la teoria della selezione naturale.
[da G. Bateson, Mente e natura, Milano, Adelphi, 1984, p. 66.]

lunedì 29 agosto 2011

Delle teorie

Ogni modello, schema o teoria è parziale, incompleto, sebbene talvolta riesca a cogliere gli aspetti salienti di un fenomeno.
Visto da abbastanza lontano, il mare sembra piatto (si dispone su superfici equipotenziali). Tuttavia, guardando più da vicino, ci sono le onde, che nascono e vengono modificate dall'interazione con il vento, le navi, gli esseri marini, le isole, gli scogli, le coste, etc etc. Si possono descrivere le onde attraverso delle approssimazioni, dei modelli, tuttavia nessun modello sarà in grado di riprodurre e predire le lievi increspature che solcano le stesse onde. Non esistono due onde identiche.
Allo stesso modo, l'acqua di un ruscello si infrange su una roccia in modi sempre diversi. Non esistono due gocce d'acqua identiche.
Questo non significa rinunciare all'unico modo che abbiamo per conoscere, quello di rappresentare il mondo con concetti a noi comprensibili, ma solamente avere la consapevolezza che tali rappresentazioni sono necessariamente incomplete e parziali.
Una mappa bidimensionale della superficie terrestre non può riprodurre contemporaneamente angoli, distanze e superfici. 

venerdì 19 agosto 2011

Sull'attaccamento

Come puntura di zanzara è l'attaccamento: passa presto se riusciamo a resistere al prurito iniziale e a non grattarci. Se invece indugiamo nel tentativo di alleviare il fastidio, in realtà lo prolunghiamo soltanto.

mercoledì 17 agosto 2011

Il respiro

Le discipline della psiche utilizzano vari stratagemmi per interagire col subconscio. Questi vanno dall'analisi dei sogni, dei pensieri e delle parole involontarie, all'utilizzo di tecniche che permettono di comunicare direttamente con la parte nascosta della mente, come ad esempio l'ipnosi.
Spesso tuttavia viene trascurata l'importanza del corpo nella comunicazione con la parte inconscia: come i processi verbali, ad esempio, molti movimenti e molte azioni sono o diventano inconsapevoli. Ma, così come nel cervello esistono zone deputate soprattutto alla costruzione del linguaggio, allo stesso modo esistono zone che ricevono gli stimoli sensoriali e che comandano i movimenti.
Dunque esiste un'altra via per lo studio della mente: il corpo.
In questo senso, la concentrazione sul respiro - movimento semi-involontario - può aiutare a riconciliare l'essere umano nel suo intero, nei suoi "cinque aggregati" (corpo, percezioni, sensazioni, costruzioni mentali e coscienza) della tradizione buddhista, superando la dualità mente-materia nell'unità del tutto.

giovedì 11 agosto 2011

Radici

Una pianta non decide dove nascere: se in un terreno sabbioso, avrà bisogno di mettere radici lunghe per raggiungere e trattenere il nutrimento necessario; se in un terreno argilloso, le radici dovranno essere robuste per riuscire a farsi strada.
Similmente un uomo non decide in quale continente, quale regione, quale famiglia nascere. Tuttavia, se vuole crescere, si dovrà adattare all'ambiente in cui si trova. Se però vuole sviluppare veramente le proprie potenzialità, dovrà imparare la flessibilità.

domenica 31 luglio 2011

Sul desiderio

Il desiderio è un allontanamento da una parte di sè; l'ottenimento dell'oggetto del desiderio è una parziale riappacificazione con se stessi che quindi per sua natura non può portare alla vera felicità, ma solamente al "piacere figlio d'affanno".

sabato 30 luglio 2011

La pazienza del ragno

La raffinata arte del ragno nella costruzione delle ragnatele è tanto faticosa quanto effimera. Capita infatti che non si trovino appoggi saldi cui ancorare i capi portanti della seta e che sia sufficiente una folata intensa di vento per spostare il rametto o lo spunto erboso in modo irreversibile. Così uno dei fili portanti si spezza e la costruzione implode, richiudendosi.
La pazienza del ragno sta dunque non solo nell'attendere vigile la cattura della preda, ma nel ricostruire ogni volta e rinforzare e riparare la propria opera.

domenica 17 luglio 2011

Riflessioni sulla metafora dell'acqua

L'acqua può essere colpita da pugni e calci, ma questi non la possono ferire e alla fine tornerà al proprio posto.
L'acqua può essere accoltellata e fucilata, ma le sue ferite si richiuderanno immediatamente tra bolle e increspature.
L'acqua non ha forma, ma può penetrare e spezzare le rocce più dure.
L'acqua può essere raccolta e rinchiusa in recipienti e non avendo forma propria si adatterà alla propria posizione, ma appena sarà liberata cercherà un nuovo equilibrio.
Se la temperatura però si abbassa a sufficienza, l'acqua diventa ghiaccio e può rompere la bottiglia che lo contiene.
Il ghiaccio può fratturarsi e frantumarsi. Può restare duro e compatto per millenni, ma si può tagliare e fessurare.
Se la temperatura invece si alza abbastanza, l'acqua evapora, diventa arrendevole e perde la sua forza prima inarrestabile.
La via è l'equilibrio tra forza e flessibilità.

venerdì 4 marzo 2011

Finché c'è guerra c'è speranza

Nel suo romanzo 1984, George Orwell sosteneva che, quando la Terra era stata spartita tra tre superpotenze (Oceania, Eurasia ed Eastasia), le guerre erano necessarie per eliminare il surplus di produzione che altrimenti sarebbe andato a favore dei proletari. L'utilizzo delle macchine per svolgere le attività agricole e industriali, infatti, avrebbe potuto produrre cibo ed altri beni a sufficienza per l'intera popolazione mondiale, ma ciò avrebbe permesso ai proletari di avere del tempo per istruirsi e cominciare a ragionare e a desiderare la propria libertà.
Quello resta solo un romanzo, ma l'idea della connessione tra guerra ed economia, ben al di là della produzione di armamenti, non è nuova.
Segnalo dunque un articolo del Sole 24 Ore che riporta uno studio sull'argomento. Questo non è un romanzo.